Non ci crederete! Il Consiglio comunale di Lucca si è ritrovato a discutere una mozione dal titolo “Difendere i confini dello Stato è un atto legittimo”, nella quale si esprime forte sostegno a Matteo Salvini, rinviato a giudizio per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, si esprime dissenso nei confronti della Magistratura e si invita il Sindaco ad appoggiare le azioni del Governo per la difesa dei confini nazionali. Pensare che solo sei giorni fa la maggioranza abbandona l’aula perché discutere della guerra in Palestina e dell’educazione alla pace sul nostro territorio è inopportuno e velleitario. Questa è la coerenza della destra.
Contrariamente al comportamento dei consiglieri di maggioranza ho partecipato alla seduta perché non mi nego di fronte al confronto e perché è stata l’occasione per smontare la propaganda e la mistificazione ricordando che:
🔸 i confini non si difendono abbandonando in mare un caicco di cui portiamo il peso, tutto italiano, dei 94 morti di Cutro;
🔸 i confini non si difendono nascondendo ai cittadini italiani i morti del naufragio di Roccella Jonica di metà giugno come raccontato 4 mesi dopo attraverso i canali Rai;
🔸 i confini non si difendono lasciando in mare poveri disperati, rifiutando di rispettare le leggi del mare e le leggi internazionali;
🔸 i confini non si difendono attaccando ONG italiane e internazionali rendendo loro difficoltoso il monitoraggio e le operazioni di salvataggio.
Bensì
🔹 i confini vanno difesi dalle invasioni armate, dalle attività di Stati stranieri attraverso ingerenze e finanziamenti;
🔹 I confini vanno difesi dall’utilizzo manipolatorio di piattaforme social per promuovere fake news e teorie complottiste e incidere sulla vita sociale e politica di paesi sovrani;
🔹 i confini, soprattutto quelli morali, vanno difesi da chi utilizza 49 milioni di soldi pubblici dello Stato in malo modo e viene condannato a restituirli.
A Lucca abbiamo l’associazione degli emigranti tra le più numerose e qualificate, i “Lucchesi nel mondo”, che ci ricorda che siamo un popolo di migranti, ne siamo la prova, e questo ci impone di non considerare coloro che emigrano per salvare sé stesse, la loro famiglia, il lavoro, la loro stessa esistenza come un pericolo o addirittura come dei delinquenti.
Ilaria Vietina